lunedì 1 aprile 2013

Bob Marley

Bob Marley
Robert Nesta Marley, detto Bob, è stato un cantautore, chitarrista e attivista giamaicano.
È generalmente identificato con il genere musicale reggae, che peraltro lo rese popolare fuori dalla Giamaica.
In riconoscimento dei suoi meriti, un mese dopo la morte fu insignito del prestigioso Jamaican Order of Merit. In molte delle sue canzoni Marley denuncia l'emarginazione dei poveri da parte del potere.
La sua attività ha inizio nel 1964, quando forma la band The Wailers; dopo il loro scioglimento, nel 1974, riforma la band reclutando nuovi elementi ma continua a suonare e a pubblicare dischi con il nome Bob Marley and The Wailers.
Nel 2008 è stato posizionato al 19º posto nella lista dei 100 migliori cantanti secondo Rolling Stone e tra le sue migliori "tracce vocali" ci sono I Shot the Sheriff, No Woman, No Cry, Redemption Song e Three Little Birds.

Biografia
Bob Marley nacque a Nine Mile, in Giamaica, nel 1945 da padre britannico e madre giamaicana.
A 13 anni il giovane Bob lasciò la scuola e iniziò a lavorare come saldatore; strinse anche una grande amicizia con Neville O'Riley Livingston, "Bunny" per gli amici, che viveva con suo padre Thaddeus Livingstone e i suoi otto fratelli in Second Street, vicino a Bob e sua madre.
Bunny lo iniziò alla musica e al canto: lo fece partecipare a canti religiosi, lo introdusse nel mondo degli strumenti a corda e gli fece ascoltare i successi del momento attraverso un'emittente di New Orleans.
Con i suoi Wailers, band composta tra gli altri da Peter Tosh, suonò ovunque in giro per il mondo.
La sua musica è fortemente dedicata al tema della lotta contro l'oppressione politica e razziale e all'invito all'unificazione dei popoli di colore come unico modo per raggiungere la libertà e l'uguaglianza.
L'aspetto politico della sua vita è stato più importante di quello artistico.
Marley divenne un leader politico, spirituale e religioso.
Nel 1978 gli fu conferita, a nome di 500 milioni di africani, la medaglia della pace dalle Nazioni Unite.
Morì di cancro, nel 1981.

La morte e il cancro
Nel luglio 1977, Marley notò una ferita nell'alluce destro, e pensò di essersela procurata in un incidente durante una partita di calcio.
Successivamente durante un'altra partita di calcio l'unghia dell'alluce si staccò.
Solo a quel punto fu fatta la diagnosi corretta.
Marley aveva una forma di melanoma maligno alla pelle che cresceva sotto l'unghia dell'alluce.
Gli fu consigliato di amputare l'alluce, ma egli rifiutò le cure anche a causa della sua religione (Rastafarianesimo) secondo cui il corpo umano deve rimanere "integro".
L'anno seguente Bob Marley organizzò un nuovo concerto politico in Giamaica, dal nome One Love Peace Concert, sempre nel tentativo di arrestare l'ostilità tra i due partiti in guerra.
Su espressa richiesta di Marley, i due leader rivali, Michael Manley ed Edward Seaga si incontrarono sul palco e si diedero la mano.
Nel 1979 fu invece prodotto un album pregno di significati politici, Survival, contenente canzoni come Zimbabwe, Africa Unite, Wake Up and Live e Survival, che riportavano l'attenzione di Marley alle sofferenze dei popoli africani.
Agli inizi del 1980 fu invitato alle celebrazioni del 17 aprile per l'indipendenza dello Zimbabwe.
Nel 1980 il disco Uprising segna la fine della produzione di Bob Marley. Si tratta di un disco pregno di significato religioso, che contiene singoli come Redemption Song e Forever Loving Jah.
Ed è proprio in Redemption Song che Marley cantò:« Emancipate yourselves from mental slavery, no one but ourselves can free our minds... »
Il cancro, nel frattempo, si diffondeva nel suo corpo.
Dopo aver concluso una trionfale tournée estiva in Europa suonando anche in Italia (il 27 giugno 1980, lo stesso giorno in cui avvenne la strage di Ustica, allo Stadio San Siro di Milano, di fronte a 100.000 spettatori, ed il giorno seguente in un altrettanto gremito Stadio Comunale di Torino) Marley tornò negli USA e portò a termine le prime date del programma.
Dopo 2 concerti al Madison Square Garden di New York però Marley ebbe un collasso facendo jogging al Central Park.
Il 23 settembre 1980 Bob tenne il suo ultimo concerto allo Stanley Theater a Pittsburgh.
Dopo l'evento, Bob andò a Monaco, in Germania, per un consulto medico dal dottor Josef Issels, specializzato nel trattamento di malattie in fase terminale.
Il suo cancro si era sviluppato molto e non si poteva più trattare.
Un ulteriore peggioramento si avvertì nel volo di ritorno dalla Germania verso la Giamaica.
Il volo fu quindi deviato in direzione di Miami (Florida), dove Bob venne ricoverato presso il Cedar of Lebanon Hospital, dove morì la mattina dell'11 maggio 1981.
Le ultime parole di Bob furono rivolte al figlio Ziggy Marley: "Money can't buy life" ("i soldi non possono comprare la vita").
Bob Marley ricevette funerali di stato in Giamaica, con elementi combinati dei riti delle tradizioni dell'ortodossia etiopica e Rastafari (lo stesso Hailé Selassié, considerato il Messia dalla religione Rastafari, era rimasto sempre devoto alla Chiesa ortodossa etiopica).
Fu sepolto in una cappella eretta accanto alla sua casa natale a Nine Mile, insieme alla sua Gibson Les Paul "Solid Body", il suo pallone da calcio, una pianta di marijuana e i suoi semi, un anello che indossava ogni giorno, donatogli dal principe etiope Asfa Wossen e una Bibbia.
Un mese dopo i funerali, fu riconosciuto a Bob Marley il Jamaican Order of Merit.
Bob Marley morì senza fare testamento.

 Premi e riconoscimenti

Onorificenze

Membro dell'Ordine al Merito - nastrino per uniforme ordinaria Membro dell'Ordine al Merito

— 20 aprile 1981

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